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INNSBRUCK 2018 U23: Hirschi si prende anche il mondiale

INNSBRUCK 2018 U23: Hirschi si prende anche il mondiale

28 Settembre 2018

Se qualcuno avesse sbirciato sul foglio di Marino Amadori prima della gara U23 avrebbe visto una serie di nomi indicati con una crocetta.. “un campo di battaglia”, ci aveva scherzato su. Segnava gli avversari più temibili, molti dei quali già in squadre professional. Tra questi anche Marc Hirschi, 20 anni di Berna, che oggi si è laureato campione del mondo nella prova in linea U23 dopo aver vestito, a luglio, quella dell’Unione Europea. Lo ha fatto questa volta da solo, come gli sarebbe riuscito anche a Brno se non avesse avuto problemi meccanici (Photobicicailotto).

Oggi ha resistito in salita agli attacchi del belga Bjorg Lambrecht per poi sferrare la sua rasoiata in discesa e resistere alla coppia inseguitrice formata dal belga e dal finlandese Jaakko Hanninen. Nella volata per il secondo posto Bjorg ha scaricato sui pedali tutta la sua rabbia per non essere riuscito, lui scalatore, a fare la selezione in salita. Si mette al collo l’argento ma la faccia sul podio non è da festa.

Gli azzurri non partivano da favoriti, ma hanno avuto il merito di restare in corsa fino a quando questa non è esplosa con la fuga decisiva dei primi tre dell’ordine di arrivo. Sull’ultimo passaggio sulla salita che contraddistingue il circuito di Innsbruck (da ripetere 4 volte per gli U23) Andrea Bagioli, Alessandro Fedeli e Samuele Battistella hanno ceduto progressivamente. L’ultimo a mollare è stato proprio Battistella, già autore nel giro precedente di un tentativo in salita che però non ha avuto fortuna. Poi, sull’ultima salita.. “dura, molto dura. Ho provato a tenere ma non ce l’ho fatta. Al termine della salita sono anche riuscito a riportarmi a pochi secondi dal primo gruppo, ma improvvisamente c’è stata un’accelerazione e non è stato possibile.”

Marino Amadori riconosce il valore della prova dei ragazzi: “Se consideriamo il lotto degli avversari, il fatto che molti corrono nel calendario World Tour, dobbiamo leggere positivamente il fatto avere tre azzurri nel gruppo di testa nel corso dell’ultimo giro. Inoltre Samuele ha forse bruciato energie preziose in occasione dell’azione che ha tentato alla penultima tornata. Sono convinto che senza quel tentativo, sarebbe riuscito a tenere il gruppo dei primi e ad entrare anche nei dieci, a conferma del valore complessivo dei nostri ragazzi. Logicamente c’è ancora da lavorare per raggiungere il livello degli altri.”

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