Prova di forza e di intelligenza tattica da parte di Chris Froome. Nel duro finale della terza tappa della Vuelta a España 2016, con arrivo in quota al Mirador de Ezaro, il corridore del Team Sky riesce a gestirsi al meglio concludendo assieme ad Alejandro Valverde ed Esteban Chaves, ma guadagnando nei confronti di tutti i diretti avversari. Una prova notevole, considerando che il britannico aveva perso contatto dai primi sulle rampe iniziali della salita. “Partendo troppo forte rischiavi di rimbalzare – commenta – Facile pensare che essendo solo 1800 metri bastava partire forte e molti corridori hanno pagato negli ultimi 500 metri. Sono abbastanza soddisfatto di come sia andata. Ho provato a salire del mio ritmo. All’inizio ho perso contatto, ma ho proseguito tranquillo, cercando di rientrare. Siamo stati sette minuti su una salita corta… È come il Muro di Huy, ma più lunga”.
Il Kenyano bianco ha voluto ringraziare i compagni di squadra per il lavoro svolto nel corso della giornata, tirando fin dal primo chilometro, permettendogli di “rimanere fuori dai guai”. “Sono contento di come girano le gambe e della mia posizione – conclude – Ora devo scegliere i momenti giusti per attaccare. Certamente la cronometro sarà la tappa chiave per me. Sono concentrato su quella, ma dovrò fare attenzione negli altri giorni”.
By cycling Pro.net
