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Una nuova frontiera per il doping?

Una nuova frontiera per il doping?

30 Settembre 2021

Nel ciclismo professionistico — dove l’allerta sul doping farmacologico e meccanico è sempre alta — si sta sviluppando un feroce dibattito sul possibile divieto di uso di un prodotto all’apparenza del tutto naturale: l’estratto di lamponi.

Durante i recenti Mondiali in Belgio, il board dell’Unione Ciclistica Internazionale ha diffuso un comunicato in cui spiega che «nonostante l’assenza di prove scientifiche sul miglioramento delle prestazioni prodotte dai chetoni e come parte dell’impegno dell’Uci per uno sport onesto e credibile, il Comitato direttivo dell’Uci ha lanciato un nuovo studio scientifico per chiarire la questione. In attesa dei risultati, l’Uci raccomanda ai corridori di astenersi dall’utilizzare questa sostanza».

A stretto giro di posta, Merijn Zeeman, capo allenatore di Jumbo Visma, la squadra che divide con la Ineos i gradi di team più forte del pianeta (grazie a corridori come Roglic, Dumoulin e tanti altri) ha fatto sapere che di rinunciare ai chetoni per i loro atleti gli olandesi non ci pensano proprio: «Il professor Asker Jeukendrup, autorità mondiale in questo campo scientifico — ha spiegato Zeeman — ci consiglia di utilizzare i chetoni in casi specifici come parte di una sofisticata strategia nutrizionale ovviamente nei limiti di quanto consentito. Sappiamo da numerosi studi che i chetoni da soli non determinano la differenza tra vincere e perdere, ma facciamo anche ricerche su come possiamo sfruttare i vantaggi marginali. Non appena l’Uci vieterà l’uso di chetoni, ovviamente smetteremo immediatamente di usare questa sostanza».

Corriere della Sera

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