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I Grandi giri Tour de France

Storie da Tour: Il ciclista africano che corse il Tour ubriaco

Storie da Tour: Il ciclista africano che corse il Tour ubriaco

24 Luglio 2019

Il ciclismo africano negli ultimi anni sta trovando un periodo di notevole sviluppo, anche grazie alle performance offerte da numerosi corridori provenienti dal ‘Continente nero’ come l’eritreo Daniel Teklehaimanot, ormai noto sulle strade del Tour de France per le sue lunghissime fughe nelle tappe di pianura. Teklehaimanot e’ entrato nella storia del Tour quando ha indossato per la prima volta la maglia a pois, simbolo del primato nella classifica degli scalatori. Questo risultato ha costituito un traguardo importante per il ciclismo africano. Prima dell’arrivo della nuova generazione di corridori, tra gli anni ’40 e ’50 il ciclismo del continente africano viveva grazie alle gesta di una serie di pionieri, tra cui spicca il nome dell’algerino Abdelkader Zaaf.
Capitano del primo team tutto (nord)africano della storia, Zaaf e’ entrato negli annali del Tour de France grazie a un episodio completamente fuori da ogni logica per il ciclismo di oggi. Durante la tappa da Perpignan a Nimes dell’edizione 1950 della Grande Boucle, parti’ in fuga con il connazionale e compagno di squadra Marcel Molines. L’attacco dei due si svolse durante una giornata in cui il caldo era fortissimo, con un clima che rendeva ancora piu’ estreme le condizioni in cui corridori si trovavano a gareggiare. Durante quella tappa, il gruppo si concesse un po’ di relax e alcuni corridori fecero addirittura una breve sosta al mare. Non Zaaf e Molines: i due proseguirono il loro affondo, sognando di conquistare l’ambita vittoria di tappa ed entrare nella storia del Tour. Tuttavia, alla fine ci fu gloria per entrambi: Molines ottenne il successo, diventando il primo corridore africano a vincere al Tour de France; Zaaf, dal canto suo, fu ricordato per un episodio che ha dello straordinario: nel finale di tappa Abdelkader accuso’ la fatica di giornata e inizio’ a zigzagare chiedendo acqua agli spettatori. A quanto pare, un tifoso gli passo’ una bottiglia di vino. Le versioni sull’accaduto sono discordanti: c’e’ chi sostiene che il ciclista rifiuto’ il vino perche’ musulmano e chi riporta che invece lo bevve. Sulla conclusione della vicenda sono tutti d’accordo: Zaaf, forse ubriaco, si diresse nella direzione opposta e torno’ sui suoi passi verso la localita’ di partenza. Il giorno dopo, ripresosi dall’assurda tappa precedente, il corridore si presento’ alla partenza ma fu squalificato dalla corsa. Una grossa delusione, ma il suo nome anche per quell’epilogo grottesco, resta per sempre negli annali del Tour de France.

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