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Rogers:”ho realizzato il sogno di un bambino ma il mio cuore non può più rischiare” ecco la sua lettera completa di addio al ciclismo

Rogers:”ho realizzato il sogno di un bambino ma il mio cuore non può più rischiare” ecco la sua lettera completa di addio al ciclismo

26 Aprile 2016

Ecco di seguito la commovente lettera di Michael Rogers di addio al ciclismo per problemi di salute dopo una lunga e gloriosa stagione, ringraziamo Chiara Calligari per la traduzione completa della lettera:
“Il mio primo ricordo del ciclismo professionistico risale al 1986 quando avevo sette anni, per la mia famiglia era qualcosa di nuovo: il ciclismo in Australia non era uno sport comune e l’unico modo per seguire questo sport era leggere le riviste specializzate. Fortunatamente io e mio fratello maggiore eravamo “eredi” delle videocassette del tour delle Fiandre, della Parigi-Rubaix, e di tutte le 21 tappe del tour de France che puntualmente ogni anno ci arrivavano da parenti di nostra madre in Belgio. 

Non so quante ore ho passato durante la mia infanzia davanti a quelle registrazioni.

Nei primo anni di adolescenza la mia mente era interamamente occupata da questo sport, tanto che la mia risposta predefinta alle richieste degli amici: “andiamo a passare il tempo al centro commerciale dopo la scuola” era ovviamente “no”, dovevo vedere il ciclismo.

 I miei doposcuola erano:una corsa a casa, una merenda veloce, accendere la televisione per osservare e imparare i segreti dei campioni.  

I nomi delle squadre erano l’oggetto di lunghe discussioni durante i pasti in famiglia. Mi sentivo come se se fossi nato esclusivamente per diventare un ciclista professionista, era il mio sogno.

Sembrava un sogno interessante no?

È divenuto realtà, si è trasformato in un lavoro. La mia carrirera da ciclista dura da 16 anni. Sono stato il primo nella storia del ciclismo a vincere per tre volte consecutive il campionato del mondo di cronometro individuale. Ho vinto tappe al Tour de France e al Giro d’Italia, ho rappresentato l’australia per ben 4 olimpiadi, ho lavorato con persone estremamente brillanti e di talento, ho creato amicizie durature, ho riso e scherzato molto, ho commesso anche un sacco di errori, ho versato lacrime per dormire poche volte, ho viaggiato nel mondo e ho imparato a parlare lingue straniere; Tutto questo grazie ad un sogno divenuto realtà: diventare un ciclista professionista.

Tutti i grandi sogni però arrivano alla fine e oggi è tempo di concludere il mio annunciando il mio ritiro dal ciclismo. I recenti esami cardiaci hanno rilevato degli episodi di aritmia cardiaca che mai in precedenza era stata diagnosticata, a queste ultime analisi, si aggiungono le condizioni congenite del cuore che mi erano state diagnosticate nel 2001, questo significa che la mia carriera agonistica deve finire, la mia ultima gara è stata quella del tour di Dubai a Febbraio.

Col senno di poi sono grato nonostante la mia condizione cardiaca originale, una malformazione, rimasta stabile fino a poco tempo fa, permettendomi di partire umile dall’entroterra australiana di Griffin e arrivare a scalare le classifiche del ciclismo professionistico.

Sono dispiaciuto di non disputare il mio tredicesimo Tour e la mia quinta Olimpiade ma non voglio mettere a rischio la mia vita. 

Colgo l’occasione per ringraziare tutto il team, i compagni di oggi è di domani, lo staff mio e della squadra e ovviamente i manager, abbiamo trascorso assieme infiniti momenti di spensieratezza e gioia assieme, molti miei amici e compagni hanno avuto una grande influenza nella mia vita, ovviamente non posso dimenticare i miei fantastici fans e i tifosi del ciclismo in generale.

Ringrazio lo staff personale e quello del team mi mancheranno i miei compagni di squadra e un pensiero particolare al proprietario del Team Oleg Tinkov sperando che rivaluti la sua decisione di lasciare questo sportt alla fine dell’anno.

Ho sposato la donna che avrei sempre sognato di sposare e mi ha dato dei meravigliosi figli, molto vivaci, a loro va un ultimo, ma non meno importante, grosso ringraziamento va a loro, Alessia e ai nostri figli, sta iniziando il viaggio di un’altra giovane generazione di Rogers nel mondo del ciclismo, spero che possano vedere i loro sogni diventare realtà come è stato con i miei. ”

©Traduzione ciclismooggi RIPRODUZIONE VIETATA 

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