Alla vigilia dei campionati italiani abbiamo scambiato due parole con “Lo Squalo dello Stretto” Vincenzo Nibali.
Vincenzo facciamo un bilancio di questi primi sei mesi della stagione
La prima parte della stagione era incentrata sul Giro d’Italia e il terzo posto finale lo considero un buon risultato. E’ stata una gara molto difficile e combattuta che si è risolta sul filo dei secondi. In più, la soddisfazione di aver regalato il primo podio di un Grand Tour al nuovo Team Bahrain Merida
E dopo il Giro una bella festa nella tua Sicilia con la Granfondo che porta il tuo nome,com’è andata?
E’ stata una bella festa. Circa 600 partecipanti, un percorso spettacolare che ha toccato il mare pugliese e lil parco naturale delle Murge e voglia di stare insieme. Credo che questo dovrebbe essere lo spirito di questo genere di manifestazioni
Venendo al presente cosa ne pensa della decisione della federazione che obbliga i corridori italiani a partecipare ai campionati nazionali?
Non voglio entrare nel merito dell’obbligatorietà della partecipazione, ma voglio solo dire che per me è sempre un onore poter correre per la maglia di campione italiano e, anche se sono al ritorno alle gare dopo il Giro, partirò per fare del mio meglio.
Un percorso “per tutte le tasche”…
Mi hanno detto che non è affatto semplice e che ben si adatta per quei corridori – tipo il mio compagno Giovanni Visconti – che tengono in salita ma che hanno anche lo spunto.
Il futuro dovrebbe essere presto scritto: Giro di Polonia e Vuelta…poi di vedrà…
Emanuele Barra – Riproduzione Riservata
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