La Carovana sconfina in Svizzera con una tappa non troppo difficile, la Tirano-Lugano, 134 chilometri con un solo gpm, per di più a pochi chilometri dalla partenza. Stefano Allocchio sventola la bandiera del via ufficiale e iniziano già i primi scatti, Marco Bandiera, ancora in una fuga, Keisse e Berlato prendono il largo. A loro si attaccano anche Davide Villella e Paterski della CCC-Polsat. Il Gran Premio della Montagna viene vinto da Giacomo Berlato della Nippo-Fantini. Al venticinquesimo chilometri Villella e Paterski vengono riassorbiti dal gruppo.
La fuga raggiungerà il massimo vantaggio di due minuti e trentatre secondi, sintomo anche della voglia di vincere delle squadre dei velocisti. Al traguardo volante di Menaggio è Berlato primo. Intorno ai trenta all’arrivo i tre davanti vengono ripresi. E partono gli scatti. Gretsch,Atapuma, Hansen nessuno di questi attacchi sarà decisivo.
Siamo ai meno cinque chilometri al traguardo, gruppo compatto quando parte Slagter, poi anche Gilbert. Ma i treni dei velocisti chiuderanno tutto. Le squadre sono organizzate e può partire la volata con la Lampre Merida in testa. A fianco la Trek e la Iam. Ci sono anche Appollonio e Mezgec con dei compagni. Roberto Ferrari tiene davanti i suoi, Maximilian Richeze dà tutto ed infine Sacha Modolo può sprintare concedendo il bis sul traguardo di Lugano. Dietro Giacomo Nizzolo, ennesimo piazzamento per lui. In terza posizione Luka Mezgec.
Nizzolo non trionfa ma fa sua la maglia rossa del leader della classifica a punti. Situazione invariata per quanto riguarda le altre maglie.
Dario Baldi