Chiudi

Archivio

l’economia corre più veloce in bici

l’economia corre più veloce in bici

17 Novembre 2017

SiSi è svolto  oggi a Roma, presso il Museo MAXXI, la seconda edizione del Bikeconomy Forum, quest’anno incentrata sul tema Cycling the Smart Cities. Ideato dalla Fondazione Manlio Masi in collaborazione conBicitaly, il Forum mette a confronto, per il secondo anno consecutivo, gli attori di uno dei segmenti più attivi e in crescita della moderna economia compatibile, quella legata alla bicicletta ed alle filiere che ha aperto, dall’industria alle infrastrutture, dalla salute, all’ambiente, alla tecnologia, per un giro di affari che, in tutta Europa, ha superato i 500 miliardi di euro. Aumentando l’utilizzo della bicicletta e di e-bike fino all’11% del totale dei trasporti mondiali entro il 2030 e fino al 14% entro il 2050, si potrebbero risparmiare nel mondo circa 24 trilioni di dollari in carburante, emissioni di anidride carbonica e costi diretti dei mezzi di trasporto (fonte: Sustainable Mobility for All).

Un fenomeno attualissimo anche in Italia dove crescono gli appassionati nonché gli utenti del Bikesharing, per un’affermazione che l’organizzazione ha voluto sottolineare nel titolo dato al Forum di quest’anno, Cycling the Smart Cities, per far rilevare la necessità che le nuove pianificazioni urbane e la loro mobilità non possano prescindere da questa nuova organizzazione sociale ed economica da sviluppare attorno alla bici. Entro il 2030 il 75% del PIL mondiale sarà prodotto da 30/40 megalopoli. La bikeconomy potrà svolgere un ruolo decisivo sulla qualità della vita di questi agglomerati urbani.

L’introduzione al Forum è affidata a Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione Maxxi, padrona di casa del primo museo italiano bike-friendly, a Renato Di Rocco, Presidente Federazione Ciclistica Italia e a Linda Meleo,Assessore ai Trasporti di Roma Capitale.

“Io ringrazio il Ministro Delrio, perché da sempre è al fianco non solo della bicicletta ma anche di tutto il movimento ciclistico” esordisce così il presidente FCI Renato Di Rocco, nel suo intervento durante la seconda edizione del Forum sulla BikEconomy. E aggiunge: “Il sostegno che abbiamo avuto è stato notevole: dal Mondiale di Firenze, che è stato uno spot di immagine promo-turistica nel mondo, alla realizzazione del Velodromo di Treviso. Sono solo alcuni dei mezzi che vogliamo garantire ai nostri bravissimi atleti, che proprio quest’anno hanno raccolto il record di 72 medaglie vinte. E soprattutto in discipline in cui avevamo un forte ritardo, ovvero la pista, l’inseguimento sia individuale che di squadra, dove a farla da padroni erano sempre nazionali che hanno avuto un forte legame con il governo”.

Ma ci sono altri aspetti, oltre a quello agonistico, che il presidente Di Rocco ci tiene a sottolineare: “Noi come ciclistica abbiamo la fortuna di essere molto radicati nel territorio, abbiamo 3200 società per cui presidiamo tutti gli aspetti sia culturali che sociali in ogni regione. La bicicletta sta vivendo la sua “terza” giovinezza, sta esplodendo in tutte le maniere: è il simbolo del rispetto dell’ambiente, del buon impatto ecologico, il simbolo di una nuova mobilità cittadina nel suo utilizzo quotidiano. E poi la bicicletta genera economia: le gare di ciclismo sono un perfetto spot per i bellissimi paesaggi italiani, e sono capaci di generare turismo”. Un esempio su tutti? Pensate al Giro d’Italia,“oppure alle Granfondo, che sono oggi un modello che abbina storia, tradizione, cultura e agonismo”.

All’evento partecipa il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio per illustrare la nuova legge sulla ciclabilità approvata il 14 novembre dalla Camera e passata per l’approvazione definitiva al Senato. “Si celebra soprattutto un fatto culturale: lo Stato assume pienamente la pianificazione della mobilità ciclistica, insieme alle Regioni. Esattamente come il sistema autostradale o il sistema ferroviario, con questa legge la ciclabilità fa parte di una strategia di mobilità che diventa prioritaria nei centri urbani e per lo sviluppo del turismo nel nostro Paese” – dichiara il Ministro -. Questo cambiamento culturale, oggi viene sancito in maniera molto solenne, molto seria, e spero che il mio Ministero sarà in grado, nei prossimi mesi, di andare rapidamente alla definizione del Piano della mobilità ciclistica, su cui peraltro stiamo lavorando da anni – Per la prima volta una rete di ciclovie turistiche di oltre 6000 km con un finanziamento di oltre 424 milioni”. Risorse che sono impegnabili, spiega il ministro, seconda della maturazione dei progetti e il cui pieno finanziamento può essere completato. E “il ministero ha tutte le facoltà di indirizzare i suoi dirigenti a lavorare sulla ciclabilità, anche se non c’è un ufficio specifico, è quello che abbiamo già fatto”.

“Abbiamo chiuso i protocolli di Intesa con le principali Regioni, avremo ciclovie turistiche bellissime dalla ciclovia dell’Acquedotto Pugliese alla ciclovia del Garda, alla Venezia-Torino, in gran parte progettazioni nate dal basso, dal protagonismo delle associazioni di ciclisti, degli enti locali con cui abbiamo lavorato”. Delrio ha sottolineato la rilevanza economica della ciclabilità e quella per la salute e l’aria: “Se si riesce a stimolare l’uso della bicicletta nei primi 5 km, si possono ottenere riduzione del traffico cittadino del 40%: cose che non nessuna tecnologia può fare”.

Con i cammini, le ferrovie dismesse, le ferrovie turistiche, le ciclovie turistiche e Sistema ciclabile nazionale, lo stimolo ai Piani Urbani della Mobilità Sostenibile, c’è un quadro complessivo che viene presentato qui per dare una cornice legislativa a iniziative che erano già in campo e che rivendichiamo con forza come scelte di presente per il nostro Paese, di economia nuova e di possibilità nuove per i nostri cittadini di godere sempre di più le nostre città”.
“Quindi oggi è un grande risultato quello che il Parlamento ottiene – ha concluso Delrio – perché porterà notevoli benefici a tutta la nostra comunità e parlerà di un Paese che attraverso i programmi di mobilità turistica, di ferrovie dismesse, di cammini e ciclabilità si incammina su una strada differente”.

Il Forum vedrà interagire, in un intensa giornata di lavori, oltre al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, i principali attori del fenomeno, tra cui, Hugh Brusher, Event Director di Ride London, la manifestazione massima espressione della rivoluzione nella mobilità ciclistica con 8 milioni di sterline di investimento che la capitale inglese ha pianificato; Paolo Pileri, responsabile del Progetto “VEnTO”, la dorsale cicloturistica più lunga d’Europa, 679 km che legano Venezia a Torino lungo il fiume Po; Paolo Ruffino Kees van Ommeren, consulenti della Provincia di Amsterdam per la progettazione di una nuova autostrada delle bici tra Hoofddorp ad Aalsmeer, del valore di 15 milioni di euro (Olanda paese poco più grande del Piemonte, che dagli anni ’70 ha costruito oltre 16 mila chilometri di piste ciclabili – come andare e tornare dalla Nuova Zelanda); Ernesto Somma, Capo di Gabinetto del Ministero dello Sviluppo economico; Paolo Gandolfi, consigliere del Ministro alle Infrastrutture; Roberto Sgalla,direttore dei reparti speciali della Polizia di Stato; Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola, Paolo DAlessio, commissario straordinario dell’Istituto per il Credito Sportivo, Lamberto Mancini, Direttore Generale Touring Club Italiano, Ludovica Casellati, Direttore viagginbici.com; Mauro Casotto, Direttore di Trentino Sviluppo e le testimonianze imprenditoriali della della provincia, dalla consolidata Fantic alle startup SuperNova VehicleMoovers e Gioco Solution.

Da sottolineare la presenza di tre campioni senza tempo del ciclismo, Francesco Moser, Paolo Savoldelli e Davide Cassani in un interessante dialogo sul rapporto testimonial/ affermazione della Bikeconomy.

A dirigere il Forum il prof. Beniamino Quintieri, presidente della Fondazione Manlio Masi, e l’avvocato Gianluca Santilli, Presidente Bicitaly, che illustrerà, tra l’altro, la creazione del primo Osservatorio permanente sulla Bikeconomy.



Condividi