Fabio Aru (Uae) 4 : Il sardo tra i più attesi ha deluso fin da subito,da capire il suo problema se ha sbagliato i programmi di allenamento o altro ma in questo Giro non è mai stato della partita. Tra le tappe più brillanti, un nono posto sull’Etna e la crono di Rovereto che dopo averlo visto in crisi nei giorni precedenti ci si aspettava una vittoria di tappa anche da lontano, ma il suo ritiro arriva alla diciannovesima tappa.
Thibaut Pinot (Fdj) 5:Una condizione non ottima, non spicca ma si mantiene nelle nelle posizioni alte di classifica fino alla crono dove ha deluso, prova a nascondersi correndo da attendista, ma colpito da febbre e crisi di liquidi nell’ultima tappa di montagna.
Davide Formolo (Bora) 6,5: Un corsa di alti e bassi,la sfortuna lo ha rallentato sull’Etna perdendo cinque minuti,nelle altre tappe lo abbiamo visto molto indeciso se provarci da lontano o rimanere più possibile con i migliori, ma nel complesso ha mancato di creatività e condizione.
Rohan Dennis (Bmc) 6,5:Punta della Bmc, vince la crono di Rovereto ma conferma di non essere un leader per una corsa di tre settimane,squadra spesso all’attacco con De Marchi, in volata con Drucker ma nelle vere salite assente ingiustificato.
Simon Yates (Mitchelton-Scott) 6,5: Ci ha deliziato con ben tre vittorie di tappa, nella parte iniziale ha anche strafatto guadagnando abbuoni importanti ma dopo la lunga crono di Rovereto inizia il suo calvario vedendolo protagonista di una terribile crisi sul Colle delle Finestre, uscendo definitivamente dalla classifica generale.
George Bennett (LottoNL-Jumbo) 7: La carriera del neozelandese è un crescendo,la sua arma è la costanza, presente con il suo passo in ombra ai riflettori (tranne il quarto posto sull’Etna) evita di crollare l’ultima settimana ottenendo un ottimo ottavo posto.
Domenico Pozzovivo (Bahrain) 7:Ottima forma quella del lucano che però nell’ultima settimana quella più adatta alle sue caratteristiche delude rischiando la crisi sulla tappa del “Jafferau” e mantenendosi sulle ruote a Cervinia, addio podio.
Richard Carapaz (Movistar) 7,5:Giovanissimo e combattivo equadoregno incanta i cuori sudamericani e non solo, vince una tappa ma la contesa maglia bianca lo frena perdendo anche la stessa, con la condizione che ha dimostrato di avere poteva raccogliere di più.
Miguel Angel Lopez (Astana) 8: Giovane colombiano molto attendista e sfortunato non conquista la vittoria di tappa ma vince la maglia di miglior giovane e consolida il podio finale, con questo ha guadagnato certamente un posto sotto i riflettori per la prossima sfida.
Bardiani (Ita) 8 manca la vittoria ma gli uomini di Gianni Savio onorano il Giro e la Card, con La Bardiani fanno ben sperare per il panorama azzurro.
Elia Viviani (Quickstep) 8 parte bene verso l’obiettivo annunciato: la maglia ciclamino. Si fa cogliere impreparato a Imola ma poi è bravo a farsi perdonare da tutti e chiede rispetto, meritato, poco grave il secondo posto al Colosseo tra le buche.
Tom Dumoulin (Sunweb) 9:Il suo Giro quasi perfetto con una condizione che lo ha visto in crescendo, ha lottato come un leone impegnandosi più degli altri per non perdere e forse meritava il suo secondo Giro, ma si è dovuto inchinare per soli 46” all’impresa del suo antipatico avversario.
Christopher Froome (Sky) 10
Una condizione in crescendo vince sullo Zoncolan per poi studiare a tavolino l’impresa sul Colle delle Finestre, riuscita grazie anche ad una squadra che ha dimostrato di essere di alto livello, ha gestito il vantaggio sfruttando il percorso mettendo in difficoltà fisica e psicologica gli avversari diretti, un altro stile di corsa rispetto a quello conosciuto che ha emozionato tutti gli appassionati, ora speriamo che si faccia presto chiarezza per poter confermare il suo voto oppure definirlo bleff…
Andrea Di Modica
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