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​Froome rompe il silezio: ci sono stati degli errori nel team Sky

​Froome rompe il silezio: ci sono stati degli errori nel team Sky

23 Marzo 2017

La polemica coinvolge la squadra più potente del ciclismo mondiale, il Team Sky con Cristopher Froome, la stella di questa squadra che ha mantenuto un rigoroso silenzio fino allo scorso lunedì, è stato oggetto di varie investigazioni sul doping. 

Era lunedì scorso quando il tre volte vincitore del Tour de France sorprese tutti con delle dichiarazioni delle quali si possono avere varie letture, egli difatti appoggiò Dave Brailsford, direttore della squadra e riconobbe che in passato ci siano stati errori.

Froome ha affermato “Di Dave si può solo  parlare con gratitudine, mi ha appoggiato negli ultimi sette anni della mia carriera e sia le opportunità sia le esperienze che ho vissuto sono in parte grazie a lui”.
Per Froome l’influenza del lavoro di Brailsford va oltre al caso persone e afferma” creò la migliore squadre del mondo – continua il britannico – Senza Dave non ci sarebbe il team Sky”

Dave confermò lo scorso venerdì l’intenzione di rimanere a capo della squadra nonostante la comparsa del suo nome in varie investigazioni contro il doping. Continua a negare di qualsiasi violazione della legge per questo fatto, sia a livello personale sia delle squadra.
Comunque Froome ha riconosciuto che “si sono commessi errori nel passato ed è qualcosa che è stato riconosciuto. Però si comportò stabilendo tutti i protocolli necessari per far sì che non si ripeta. A partiere da lì, nonostante so che sarà difficile solo penso la sessa cosa di tutta la squadra: lavorare per ritornare ad avere la fiducia  di tutti” 
Questo sì, concluse, quello non è sufficiente per il tratto “enormemente deludente” che la squadra  sta ricevendo dai mezzi di comunicazione. Proiettano, assicura, “un’immagune che per nulla corrisponde a quello che ho vissuto in questa squadra dal momento che sono arrivato”.
Attualmente ci sono due indagini aperte nelle quali è coinvolto il team Sky: la prima la dirige la agenzia antidoping britannica e diretta contro  Bradley Wiggins, il primo brittanico a vincere il Tour de France, la seconda è comandata da UK Sport e una commissione di indagini nella camera dei comuni e indaga l’utilizzo improprio e l’abuso di sostanze terapeutiche.
TRADUZIONE A CURA DI CHIARA CALLIGARI ©CICLISMOOGGI(Fonte originale)

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